Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Gio 26 - 19:14
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione
lunedì 11 Gennaio 2010, 17:12

Padani conigli

Sono un po’ stupito di quanto poco si parli nella blogosfera italiana dei fatti di Rosarno. Ad eccezione di Spinoza che dedica alla vicenda un intero esilarante post, ho visto in giro pochi commenti; quasi tutti sono legati al leggendario titolo di Feltri dell’altro giorno, “Hanno ragione i negri” (Feltri con questa uscita raggiunge Mughini e Sgarbi nella classifica dei grandi della provocazione a scopo commerciale). Non so più dove, ho anche letto il commento di un ascoltatore di Radio Padania che diceva “non so cosa pensare, tra terroni e negri non capisco quali sono gli zulu”. Ora, anche noi il giorno di Genoa-Juve sotto la pioggia tifavamo a parole Bisagno, ma lo si faceva per ridere, per antica o novissima rivalità calcistica di durata pari a novanta minuti; qui non si parla di un gioco e che buona parte del Nord tifasse sotto sotto per l’annichilamento reciproco è un bel problema.

O meglio, lo è davvero? Perché è proprio questo aspetto che mi ha lasciato perplesso. Al Nord, dove il razzismo è dilagante e si parla tanto di ronde e di calci nel sedere, il massimo che è successo è qualche episodio singolo con il razzismo come aggravante (vedi il caso di Abba), mentre al Sud è scoppiata una situazione come quella di Rosarno, e prima come quella di Castel Volturno, con sei immigrati uccisi dalla camorra e conseguente rivolta degli schiavi.

E’ certamente vero che dietro quanto è successo a Rosarno c’è la ‘ndrangheta, che prima sfrutta gli immigrati in modo vergognoso e poi, finita la stagione, li prende a pallettate e monta il caos per liberarsene a spese nostre. E’ altrettanto vero che in molte zone del Sud l’abitudine e l’attitudine all’uso disinvolto delle armi, in certe fasce della popolazione, sono particolarmente elevate. C’è però anche chi ha detto che al Nord le persone sono più civili, più colte e più educate; e questo, dopo aver sentito Radio Padania, non mi sento affatto di sottoscriverlo.

Se mai, che sia proprio tutto questo can can leghista a mantenere sterile la rabbia del Nord contro gli immigrati? Che a forza di parlare di ronde, di retate, di celodurismi vari, anche i più beceri razzisti del Piemonte o del Veneto pensino che la loro rabbia è già gestita così, che non devono muoversi in prima persona perché ci penserà il Bossi, e che se poi di fatto nulla cambia (perché diciamocelo, la Lega in vent’anni per il Nord non ha ottenuto una beata cippa di niente) è solo perché ci sono ancora quei comunisti, preti, romanoladroni e buonisti che impediscono al Maroni di sistemare per le feste i cattivi?

Non so, sono immagini confuse. So, ormai è chiaro, che anche l’immigrazione clandestina è parte dell’oppio dei popoli, e che è uno degli strumenti funzionali al mantenimento del potere economico dominante, a cui serve manodopera disposta a lavorare a condizioni schiavistiche che gli italiani non accettano più – non perché sono pigri ma perché non sono disperati. So che a ogni società serve un nemico e che piazzare ai giardinetti, sotto gli occhi di tutti, le signore arabe col velo che parlano ai bambini in una lingua incomprensibile, anche se in realtà gli gridano solo “Ahmed non sudare!”, è un modo di rafforzare il nemico del nostro tempo, il crudele saraceno (ma anche un moro ogni tanto aiuta).

E so che a chi vuole controllare la società serve che il nemico non venga mai sconfitto, in quello stato di guerra permanente già teorizzato dai neoconservatori. Serve che si parli di guerra, serve fingere offensive e proclamare vittorie, ma serve che la guerra non si esaurisca mai e che non diventi mai così violenta da impedire gli affari. E serve che la rabbia delle persone resti viva ma non si trasformi mai in azione, perché se lo facesse potrebbe anche poi dirigersi verso il bersaglio giusto, il potere, invece che verso quello prefabbricato. Forse è per questo che al Nord non vedremo mai le scene di Rosarno.

[tags]immigrazione, razzismo, feltri, nord, sud, lega, rosarno, castel volturno, potere, guerra, società[/tags]

divider

2 commenti a “Padani conigli”

  1. Piero:

    Vb, c’è poco da stupirsi. In periodi di crisi non è piacevole per nessuno pagare gli agrumi 10 o 20 euro al chilo, per cui fa comodo a tutti sfruttare immigrati clandestini per tenere i prezzi della frutta non troppo alti e permettere a quelle persone che ci speculano di portare un po’ di ricchezza sul territorio. Lo Stato chiude un occhio ben volentieri perché non ha piacere di sentire le lagnanze e affrontare le rivolte del popolo per i prezzi della frutta troppo alti o dover continuare a sborsare soldi in enti inutili per fingere di dare lavoro ai disoccupati.

  2. mfp:

    VB, Feltri non l’ho mai letto proprio perche’ quando mi e’ capitato di intravederlo qui e li’ aveva uscite degne di Sgarbi… insomma, non credo abbia raggiunto ora certi livelli di idiozia…

    Piero, ti sei dimenticato la conseguenza piu’ importante di cio’ che dici: i tanti soldi che vengono prelevati a chi compra finiscono per lo piu’ (quasi tutti, a parte ovviamente i 25 euro/giorno che vengono dati in nero al negretto stagionale) a mafiosi. Di due tipi pero’: quelli truculenti (la mafia di strada) e quelli finanziari (la GDO). Quelli truculenti sono coloro che controllano il territorio portando i cammion di lavori raccolti ai campi (li’ c’e’ una cartaria abbandonata, dormono DENTRO I SILOS) la mattina e facendo altri lavoretti del genere; sono quelli che poi ti ritrovi nei posti fighetti in vacanza, magari all’estero, e danno anche a te l’immagine dell’italiano scheisse; della penisola troiaio e puttanieri (che non disprezzo di per se, pero’ ecco, se me lo dicesse VB: “aoh, ieri so’ andato a mignotte!” io direi solo “beato te! Io so’ schizzinoso!”; perche’ se lo merita, i soldi se li guadagna civilmente… credo). E poi ci sono quelli della GDO; la cultura imprenditoriale baracconara, sapientemente sezionata in tecnostruttura variegata (forniture, pubbliche relazioni, marketing, trasporti, etc; con backend finanziario ovviamente); che costituiscono una formidabile leva da cui attingere a regime di “clean room design” grossomodo all’infinito… che siano necessita’ estere o padronali locali. Perche’ La Gente da mangiare lo deve sicuramente comprare, e sicuramente al supermercato costa di meno (grazie al cazzo, c’e’ il negretto e il bianchetto che lavorano come muli: aoh, c’e’ l’automazione industriale! Era una novita’ del secolo scorso!).

 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike