Una notte al presidio No Tav
Ieri sera all’ora di cena hanno cominciato a circolare insistenti le voci secondo cui questa sarebbe stata la notte degli scontri: infatti, per oggi era previsto l’avvio dei carotaggi in vari punti della Valsusa e della cintura torinese, una operazione che è preliminare alla scelta del tracciato definitivo ma che di fatto è un primo inizio dell’opera. Ovviamente, i No Tav della valle non erano certo intenzionati a permettere un passo del genere, dunque avevano preparato un presidio sul punto del carotaggio di Susa, vicino all’autoporto. La paura era che stanotte la polizia sgomberasse il presidio con la forza, come successe nel 2005 per il presidio di Venaus – uno degli storici episodi di violenza della polizia italiana.
L’unico modo di impedire l’uso della violenza è essere in tanti e avere tante telecamere; e così, stanotte sono andato anch’io, partendo da casa attorno alle tre di notte (l’ora preferita per i blitz è l’alba). Alla fine, nonostante in valle siano state segnalate diverse colonne di mezzi carichi di polizia in assetto antisommossa, stanotte non è successo niente; c’è stata una cortese visita a cui è stato opposto un cortese rifiuto. Certo, non si sa quando, ma prima o poi il tentativo di sgombero forzato avverrà : pertanto il presidio è permanente e regolarmente popolato da centinaia di persone.
Nel frattempo, potete vedere le immagini che ho girato stanotte e montato stamattina (grazie, iMovie). Dubito infatti che sui giornali e sui telegiornali vedrete altro che propaganda; e invece, come potrete notare, questa non è una manifestazione di pericolosi estremisti, ma un raduno di persone normali che vogliono soltanto evitare lo scempio della propria terra e di ingenti quantità di denaro pubblico, imposto con la forza per le sole esigenze private del partito degli affari.
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12 Gennaio 2010, 18:14
E’ assurdo doversi fare un culo tanto per evitare scempi del genere correndo rischi del genere. (pochi) Poveri stronzi contro (pochi) poveri stronzi, mentre una valanga di cani e porci se ne fregano. Fa rabbia porca puttana.
Prendete un forno a microonde molto potente, attaccateci una antenna adeguata, nascondetevi nelle fratte li’ intorno (piu’ vicino possibile) e aspettate. Quando arrivano cuoceteli e mangiateli. Cosi’ la finiamo con questa storia della TAV. Non si puo’ andare avanti all’infinito con la gente assolutamente pacifica che paga le tasse per prendere botte da soldatini che vengono pagati solo finche’ rispettano scrupolosamente le gerarchie senza ragionare quantomeno per provare a rimandare al mittente un ordine forse non proprio in linea con il pubblico interesse… vista l’evidenza di dover fare quello sporco lavoro di sfollare gente inerme. E per gli interessi di chi? Di 4-dicesi-4 figli di puttana…