Bollettino
Oggi sono un po’ di corsa: nel pomeriggio, in piazza Castello lato via Garibaldi, comincia la raccolta delle firme per presentare la lista civica alle prossime elezioni provinciali (sì, la prossima volta ve lo dico con più anticipo: gli ultimi giorni sono stati un delirio di burocrazia e autorizzazioni di ogni genere, ma dovremmo riuscire a pubblicare presto luoghi e orari per le prossime due settimane).
Vi lascio quindi con il bollettino cittadino di questi ultimi due giorni: hanno infine arrestato Angelo Soria e adesso vorrei proprio sapere con che faccia la Bresso giustificherà il fatto di non averlo cacciato prima.
Nel frattempo è partita l’indagine sull’appalto dell’inceneritore del Gerbido, già bloccato dal TAR per irregolarità , o meglio per il sospetto che la cordata vincitrice non avesse in realtà i requisiti adatti, ma abbia magicamente vinto lo stesso. Bene, e allora come reagisce la cupola cittadina, all’idea che abbiano dato l’appalto a una cordata dai requisiti insufficienti e che è sotto indagine per accertare se abbia mentito in proposito?
Chiamparino sbotta: “Non capisco i tempi della giustizia”. Si sa, il problema sono queste maledette leggi e i giudici che si ostinano a farle rispettare, invece di permettere ai politici di assegnare liberalmente gli appalti come ritengono più opportuno; peraltro non si capisce come possa essere considerata lenta una inchiesta che è stata ufficialmente aperta da 24 ore. Si percepisce tutto il fastidio all’idea che, volendo costruire l’inceneritore a tutti i costi, si sia invece costretti a rendere conto della spesa di soli 12 milioni di euro solo per la costruzione. E allora la cupola che fa?
Beh, La Stampa pubblica a fianco il solito spaventapasseri: “rischiamo la fine di Napoli”. Intanto, anche se fosse vero il rischio, sarebbe perché loro non sono stati capaci di fare un appalto regolare, mica perché i giudici hanno trovato gli indizi e hanno cominciato a indagare. Ma sapete bene che se rischiamo di affogare nei rifiuti è più che altro perché le procedure per portare la raccolta differenziata porta a porta in tutti i quartieri torinesi vanno a rilento, proprio perché se andassero troppo in fretta poi non ci sarebbe più niente da bruciare, prima ancora che l’inceneritore sia pronto. Eppure, loro usano tutti i mezzi per spaventare la gente e convincerli che questi cattivi giudici gli faranno fare la fine dei napoli.
Colgo quindi l’occasione per segnalare che domani, sul sito del costruendo inceneritore, ci sarà una festa (portatevi da casa piatti posate e bicchieri non usa e getta) con tanto di semina di orto; anche se io non ci sarò causa matrimonio.
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