Ancora sui supermercati
Stasera, tornando a casa dopo un panino in birreria, mi è venuta improvvisa voglia di gelato. Sono passato dalla solita gelateria di via Monginevro, ma era chiusa; e così, tornando a casa, ho pensato che era ancora aperto il Carrefour di corso Montecucco.
Si tratta del primo, storico ipermercato che aprì all’interno dell’abitato di Torino nel 1989; prima, c’erano soltanto (pochi) ipermercati in prima cintura, come le Città Mercato di Venaria e Rivoli, tutti rigorosamente della Fiat. Allora si chiamava Continente e quando, una decina di anni dopo, cambiò di botto nome in Carrefour i suoi clienti abituali, tra cui me e .mau., ne restarono sconvolti; ricordo anzi che a questo argomento dedicammo ampio spazio a margine di una riunione romana della Naming Authority.
E’ stato comunque il primo ipermercato dove io abbia fatto la spesa, per le feste con gli amici quando ancora andavo al liceo; insomma, nonostante le varie trasmutazioni, e nonostante abbia smesso da un pezzo di farci la spesa (vennero poi le Gru, e quindi il Lidl), ci resto affezionato.
Sono andato quindi a farci un giro, con lo scopo di comprare una vaschetta di gelato e venir via, dopo anni che non ci entravo. E sono rimasto sconvolto.
Intanto, dentro tutto è vecchio, sciatto, sporco, o almeno così mi sembra adesso (forse siamo solo abituati a ipermercati sempre più grossi e luccicanti). Poi, ho fatto un giro e ho visto (oltre a scaffali mezzi vuoti con le cose buttate un po’ lì) che i prezzi sono comunque alti: lo stesso pacco di biscotti al cioccolato che al Lidl costa 1,69 euro, qui ne costa 1,95. E poi, per uscire ho fatto venti minuti di coda abbondanti: c’erano pochissime casse aperte, e quella “veloce” aveva ben ventisei persone davanti a me. C’era un po’ meno coda solo nelle casse riservate ai possessori di tessera fedeltà , di due tipi diversi. Insomma, anche al Lidl c’è spesso coda, ma mai più di sei-sette persone…
E quindi, ho concluso che non cambierò abitudini d’acquisto; però ho notato come anche un ipermercato come quello sia costretto dall’impoverimento generale a fare concorrenza al ribasso per inseguire i discount, senza peraltro riuscirci. Certo non è un discount e ha l’assortimento e i prodotti di marca, così come ha le tessere fedeltà e i premi, che i discount non hanno. Ma ho avuto l’impressione che questa formula non abbia più il successo che aveva anche solo cinque anni fa.