(h)Umor gobbo
Forse voi non sapete che allo stadio vige una censura ferrea: voi potete preparare tutti gli striscioni che volete, ma quando cercate di entrare trovate degli sgarbati poliziotti che ve li fanno aprire, li leggono, e poi decidono se possono entrare o meno. Aggiungetevi che una buona percentuale dei tutori dell’ordine sono gobbi, e capirete il perchè di alcuni episodi ben lontani dal buonsenso, accaduti domenica prima di Toro-Parma.
Insomma, posso capire che una bara bianconera di polistirolo possa essere di cattivo gusto, ma da qui a lasciarla fuori ce ne passa; ed è divertente il racconto del tizio che si presenta con una normalissima bandiera, e che viene fermato per cinque minuti da tre poliziotti che cercano di capire se dentro l’asta, che suona cava, sia nascosto un pericolosissimo messaggio sovversivo da estrarre dentro lo stadio.
Ma, ecco, c’è gente che passa giornate a realizzare i propri due aste – che, per i meno tecnici, sono quegli stendardi quadrati, spesso con una scritta, che vengono retti mediante due aste infilate verticalmente sui due lati e tenute una per mano con le braccia larghe, in modo che il tessuto resti disteso e che la scritta si legga bene – e meriterebbe più rispetto. Capisco che un due aste doubleface con scritto davanti
AAA JUVE CERCASI
e dietro
BBB JUVE RESTACI
possa far rosicare il poliziotto gobbo di turno, ma non si capisce in base a quale criterio, se non il tifo, il suddetto poliziotto possa tacciare la scritta di “antisportività ” e sequestrare l’oggetto, senza alcun mandato; tanto è vero che il due aste è poi stato raccolto all’esterno da un altro tifoso, che, entrando dal cancello a fianco, non ha avuto alcun problema. Sarà la mancanza di umorismo dei poliziotti gobbi.
Certo, non è solo questione di senso dell’umorismo ma proprio di umore generale. Tra i tifosi del Toro, normali e ultras, c’è stata la corsa all’abbonamento, che ha esaurito le due curve e i distinti solo con le tessere annuali (oltre 19.000), e quindi anche creato problemi di occupazione del ridotto spazio in curva. Chi bazzica gli ultras sa che il prestigio di un gruppo è legato a quanto centrale in curva campeggia il suo striscione, e che esiste quindi la corsa a conquistarsi, spesso con la forza, le zone centrali; ma a tutto c’è un limite, motivo per cui tra la ventina di gruppi ultras del Toro ci sono state quest’estate varie riunioni, con ampie e tranquille discussioni, che hanno determinato pacificamente quali gruppi stanno in una curva e quali nell’altra, e in che posizioni.
I gobbi, invece, pur avendo staccato solo 8.000 abbonamenti e apprestandosi ad entrare in uno stadio mezzo vuoto, hanno preferito fare così.