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Archivio per il giorno 29 Dicembre 2009


martedì 29 Dicembre 2009, 14:24

Wikipedia censura il Movimento 5 Stelle e non sa nemmeno il perché

Questa è l’unica conclusione che riesco a trarre dalla mia allucinante vicenda wikipediana del giorno di Santo Stefano; è un po’ lunga ma molto istruttiva e pure tristemente divertente, dunque vi prego di leggervela con calma.

Era un pomeriggio post-natalizio con poco o nulla da fare, dunque ho pensato di fare la mia buona azione quotidiana e di contribuire a Wikipedia. L’altra settimana avevo sistemato le pagine di Porta Susa e del passante ferroviario; questa settimana mi son detto, “perché non fare la pagina del movimento”?

Wikipedia ha infatti una pagina per ciascuno di decine e decine di partiti politici italiani, ma non per il Movimento 5 Stelle; ci sono solo la pagina di Beppe Grillo e quella del generico “movimento grillino”, cioè dell’insieme di meetup e di progetti culturali da cui il movimento politico è originato, ma che è cosa ben diversa da esso.

E così, ho dedicato tre ore abbondanti del mio pomeriggio a scrivere una pagina “Movimento 5 Stelle” in buon italiano, approfondita (cinque sezioni e almeno un paio di schermate), argomentata, con le fonti, le note, il simbolo (ridimensionato e caricato apposta con tanto di paturnie sulle licenze) e tutti i dettagli, e poi ad andare a sistemare i link rotti o mancanti in varie altre pagine dell’enciclopedia.

Ero tutto contento per il bel lavoro, quando è arrivato un tizio sconosciuto, tal Guidomac (nomi, cognomi e orientamenti politici non è dato saperli), e senza consultarsi con nessuno ha fatto clic e ha cancellato tutto il mio lavoro, d’autorità e senza possibilità di appello. Pare infatti che una pagina simile (sotto un titolo diverso e sbagliato: infatti quando ho cominciato a scrivere la mia non ho visto alcun avviso in merito) fosse stata realizzata mesi fa e poi cancellata, e allora puff! anche la mia pagina sparisce nel nulla senza lasciare traccia, senza discussioni, senza votazioni, senza valutare se magari questa fosse fatta un po’ meglio della precedente e senza nemmeno darmi la possibilità di spiegare perchè avessi creato la pagina e perché la sua esistenza fosse giustificata.

Già questo sarà per molti una sorpresa: vi dicono che chiunque può contribuire liberamente a Wikipedia, ma non è proprio così; gli amministratori di Wikipedia hanno un potere di censura sui contenuti, e lo usano tranquillamente come gli pare. E anche quando vi dicono che Wikipedia è libera da censure perché uno può sempre consultare la cronologia per recuperare i contenuti eliminati, mentono sapendo di mentire: a parte che nessun utente che non sia un tecnico saprebbe mai capire come si usa la cronologia, in caso di cancellazione la pagina sparisce completamente.

Comunque, passata l’ovvia incazzatura per tre ore di lavoro buttate nel cestino, ho cercato di capire: non è la prima volta che mi succede di contribuire qualcosa e di vederlo cancellato senza un plausibile motivo. Per esempio, tempo fa ho aggiunto alla pagina di Sergio Chiamparino due note ben documentate sulle sue passate vicende giudiziarie, e puff! anche quelle vennero rimosse poco dopo (non da un admin ma da un utente, non so se di parte; ora le ho rimesse, vediamo). In questo caso, mi son chiesto quale sia secondo Wikipedia il criterio per cui un movimento politico sia o meno meritevole di essere menzionato sull’enciclopedia.

Che sia l’aver partecipato alle elezioni? Ma il movimento di Grillo ha partecipato alle amministrative sia nel 2008 che nel 2009, e nel 2009 già col proprio simbolo. Avere un parlamentare? C’è Sonia Alfano, eletta come indipendente al Parlamento Europeo. Avere un rilievo politico? I sondaggi ci danno tra l’1,5 e il 3 per cento un po’ ovunque, abbiamo 34 consiglieri comunali sparsi in mezza Italia, quasi tutti in grandi città… Dunque non sono riuscito a immaginare un solo criterio oggettivo per cui il Movimento 5 Stelle non sia meritevole di menzione; anche la discussione che portò alla precedente cancellazione (non linkata e non visibile da nessuna parte se non dietro invio del link da parte dell’admin) mostra soltanto ignoranza dell’argomento (“non ha mai partecipato alle elezioni”, “non ha parlamentari”) oppure palese pregiudizio (“Ma se Grillo lancia una marca di dentifricio è enciclopedica?”).

Tutto questo diventa ridicolo se si esaminano i partiti che invece Wikipedia riporta tranquillamente: c’è Alleanza per l’Italia, nata da un mesetto o poco più (alla faccia del “recentismo”); ci sono formazioni come Unire la Sinistra, Movimento Idea Sociale e Consumatori Uniti… alzi la mano chi li aveva mai sentiti nominare, questi sì che sono partiti di rilievo enciclopedico!

Va bene, penso, non saltiamo alle conclusioni, è stato un errore: solleviamo il problema e qualcuno rimedierà. E invece no: di lì in poi, è l’inferno. Cerchi di capire come si fa a chiedere di rivedere la decisione, ma sul sito trovi solo decine di paginette wiki senza alcun filo logico, con istruzioni incomprensibili e talvolta contraddittorie; qualsiasi cosa tu voglia fare, perderai venti minuti cercando di capire qual è il modo giusto di porre la questione; non si trova nulla, nemmeno una mail di contatto. L’unica cosa che si trova facilmente è un continuo invito a donare dei soldi: quello è sempre bene in evidenza, c’è un grosso banner in cima che chiede soldi per Jimmy Wales – quello che li spende per fare sesso acrobatico in alberghi a cinque stelle – e l’intera home page di Wikimedia Italia è dedicata a “vogliamo la lira”.

Alla fine leggi che per aprire una discussione devi “lasciare un messaggio al Bar, passi mezz’ora a scrivere il messaggio – tramite una interfaccia wiki che definire cervellotica è poco: ma installare un forum? – e tempo 30 secondi arriva un altro admin, Vituzzu (anche qui, nome e cognome non pervenuto), che, invece di rispondere, lo cancella (altro puff!) perché “il bar non è un ufficio reclami”. E dove reclamo allora, porc**?#!?%&!! In effetti così però Wikipedia può sostenere di funzionare magnificamente: i reclami vengono cancellati entro pochi secondi…

Segue una discussione con i due admin che vi risparmio, perché io pongo domande come “secondo quale criterio l’argomento della voce non è enciclopedico” e “come si fa a fare appello contro la decisione”, che resteranno sempre senza risposta, e loro rispondono con spocchia e con sgarbo, del tipo “se è stata cancellata ci sarà stato un motivo” (quale però non è scritto da nessuna parte, così è impossibile confutarlo) e “è così e non rompere le scatole, la comunità ha deciso”.

Anche questo concetto di “comunità” è fantastico: in pratica quando c’è da prendersi delle responsabilità (anche legali, non sia mai) parte sempre uno scaricabarile per cui qualsiasi decisione assurda o contenuto offensivo è sempre colpa di una “comunità” non meglio precisata, una specie di Spirito Santo wikipediano, che essendo immateriale non può risponderne né motivare le proprie azioni. Prima o poi arriverà un giudice che per non sbagliare farà pagare i danni a tutti gli utenti registrati…

Alla fine salta fuori che l’utente Formica Rufa (evitate le facili ironie) forse ha raccolto una serie di criteri. Perché i criteri per l’approvazione di voci sui partiti stiano nell’area personale di Formica Rufa, chi li abbia decisi, e come possa un utente normale trovarli, sono altri misteri; comunque, metà delle voci esistenti secondo questi criteri sarebbero da cancellare, ma il Movimento 5 Stelle li soddisfa. Di fronte a questa semplice osservazione, naturalmente, d’improvviso i criteri diventano irrilevanti e quel che conta è che c’è stata la votazione (qualsiasi studioso di democrazia vi dirà che un voto è significativo solo se è informato e su una base elettorale ampia e bilanciata, anziché tra venti amici che passano di là e la pensano già tutti alla stessa maniera, ma questi piccoli dettagli sembrano trascurabili).

Alla fine tra Guidomac e Vituzzu le soluzioni proposte sono: 1) “è così, vattene”; 2) “proponi la cancellazione delle altre decine di voci di partiti più piccoli e meno rilevanti di questo” (devo commentarla?). Ammettere un errore è fuori discussione, lo Spirito Santo non può sbagliare. Tantomeno è accettabile ammettere che le pratiche di Wikipedia portano a risultati sostanzialmente casuali, legati alle antipatie e simpatie del branco dei wikipediani o anche solo all’umore del momento.

Il fatto che un tempo le enciclopedie fossero scritte da Voltaire e Rousseau e adesso le scrivano Guidomac e Vituzzu è proprio un segno dei tempi; tempi in cui la competenza è considerata irrilevante e la verità non esiste più, sostituita dal voto a maggioranza. Se una mandria di ignoranti telespettatori del Grande Fratello vota che 2+2=5 o, non avendo niente di meglio da fare nella vita, passa il tempo a cancellare i contributi di quelli che dicono il contrario, su Wikipedia si scrive che 2+2=5 e guai se uno prova a contestarlo; dopodiché un’altra serie di persone – parte ignoranti, parte in perfetta buona fede – scopiazza dall’enciclopedia che 2+2=5, fino a riempire la rete di pagine che lo affermano, pagine che a loro volta verranno inserite come fonti nelle pagine di Wikipedia per “provare” il fatto che davvero 2+2=5. Si andrà avanti così fino a che un ponte progettato sulla base di 2+2=5 non crollerà in testa a qualche malcapitato, al che qualcuno proverà a correggere l’errore su Wikipedia, ma tempo trenta secondi un admin esperto di baseball e coltivazione delle prugne, pur non avendo mai studiato la matematica né capito bene il significato del simbolo “+”, annullerà la modifica come vandalismo.

Ironicamente, io da dieci anni faccio attivismo e politica per propugnare la democrazia digitale; proprio Wikipedia, da tempo, mi sta facendo venire dei dubbi. Forse quando i governi vogliono regolamentare per legge le piattaforme di user-generated content non hanno poi tutti i torti, almeno a fronte dell’evidente incapacità della “comunità” di gestirsi in un modo almeno vagamente equo e credibile; particolarmente se non si parla delle voci sui gormiti, ma di quelle su un argomento delicato come la politica (ma potrebbe essere la salute, la storia, la scienza…).

Alla fine, ma solo grazie alla pagina dei contatti di Wikimedia Italia (che la mette in negativo: “leggete qui invece di scriverci rompendoci le palle”), ho trovato questa pagina, che spiega come chiedere la revoca del bando perpetuo di una voce che segue a una cancellazione. In pratica, si dice di usare la pagina di discussione dell’argomento cancellato per riaprire il dibattito. Così ho fatto; come risposta si è ripalesato Vituzzu e mi ha detto che la pagina di discussione di una pagina cancellata non si può riaprire e va anzi cancellata immediatamente, e che se insistevo a parlare mi avrebbe bloccato l’account. Allora mettetevi d’accordo! Non sapete nemmeno voi come deve funzionare Wikipedia, siete solo impegnati a fare i prepotenti o, in puro stile Le dodici fatiche di Asterix, a girarvi l’un l’altro i problemi sostenendo che “chi di dovere”, come lo definisce Wikimedia Italia, è sempre qualcun altro.

E siccome le prepotenze mi fanno incazzare, io non ho nessuna intenzione di demordere… Già, perché il problema non è che ci sia o non ci sia una voce sul Movimento 5 Stelle. E’ chiaro che (a parte forse un po’ di pregiudizio di alcuni) nessuno su Wikipedia vuole censurare questo movimento politico in particolare; se mai, il problema è che Wikipedia è chiaramente fuori controllo. Inseguendo il mito di una impossibile definizione collettiva della verità e l’altro mito del fatto che le persone non abbiano bisogno di una fonte autorevole e competente per garantire la veridicità di una informazione, Wikipedia sparge a piene mani falsità, ma soprattutto – e contrariamente a quanto sbandierato dai suoi sostenitori – rende impossibile discuterle e smentirle.

Per confermarvelo, vi lascio con questa chicca. Beppe Grillo è nato a Genova; eppure, Wikipedia insiste a dire che Beppe Grillo è nato a Savignone. Ieri sera, un membro del suo staff mi ha confermato con disperazione mista a incredulità che in passato hanno anche provato a correggere l’errore, ma che la modifica è sempre stata prontamente annullata, presumibilmente come “vandalismo”. Avessero saputo che il contributore lavorava per Grillo, avrebbero aggiunto “e poi il tuo non è un punto di vista neutrale!”. Nessuno sa più come convincere Wikipedia che Beppe Grillo non è nato a Savignone: bisogna mandare una fotocopia della sua carta d’identità a casa di tutti i wikipediani? Probabilmente risponderebbero che ci vuole una votazione, per decidere a maggioranza dove sia veramente nato Beppe Grillo…

[tags]wikipedia, beppe grillo, movimento 5 stelle, censura, internet, enciclopedia, verità, ignoranza[/tags]

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martedì 29 Dicembre 2009, 00:06

Con testa Tori

Comunque la si pensi, quello di oggi è quasi certamente il punto più basso raggiunto dal Toro nella sua storia centenaria: decimo in serie B, con il presidente che presenta il sesto o settimo direttore sportivo in quattro anni e mezzo, in una conferenza stampa tenuta in un container da terremotati, che viene preso d’assalto da una cinquantina di tifosi furibondi che assediano dirigenti e giornalisti, fanno scoppiare un paio di rumorosi petardi e gridano cori minacciosi per una mezz’oretta.

Qui trovate il video visto dall’interno, mentre questo è un racconto più dettagliato fatto da una persona che c’era:

sicuramente non c’era nessuno terrorizzato come continuano a scrivere i giornalisti…
io sono entrato alle 15.
alcuni dei tifosi presenti si sono radunati vicino al container e hanno cominciato a urlare cori contro cairo e sul fatto che bisogna vincere per andare in a.
sono stati lanciati 2 petardi e 1 fumogeno…
e i petardi sono stati fatti scoppiare in modo che non facessero male a nessuno OVVIAMENTE ma solo per fare un po’ di casotto…
l’unico presente fuori era ienca che e’ stato per 10 minuti di fronte agli ultras a prendersi insulti e inviti ad andarsene…ienca e’ rimasto impassibile…
poi verso le 15,45 sono usciti i giornalisti e i cori si sono infittiti…
dopo qualche secondo sono usciti cairo e foschi..(petrachi era gia’ uscito ma non l’ha cagato nessuno)..
cairo e foschi si sono avvicinati e fermati per qualche istante di fronte ai contestatori…qualcuno ha insultato cairo…qualcuno ha intonato cori contro di lui…cairo dopo qualche secondo si e’ girato e si e’ allontanato con foschi negli spogliatoi.
i tifosi hanno continuato a urlare e hanno intonato “tutti a destra, tutti a sinistra ecc ” muovendosi tutti insieme…qualcuno ha urtato ienca..che ha accennato a reagire ma e’ stato fermato..qualcuno si e’ un po’ attaccato con ienca facendosi segno di volersi beccare dopo uno contro uno…ma e’ finito tutto li
a quel punto i tifosi sono tornati in gradinata dove c’erano il resto dei tantissimi tifosi presenti(tra cui io)..
poi quando ci si e’ accorti che la squadra cambiava campo di allenamento e si allenava sul campo secondario i contestatori si sono spostati vicino all’entrata del campo intonando i soliti cori.
poi dopo qualche minuto i contestatori si sono avvicinati ai cancelli di uscita e hanno cominciato ad aspettare…
sicuramente le uova le lanceranno ma l’atmosfera non era cosi’ drammatica come i giornalisti vogliono far credere…
io sono d’accordo con quello che hanno fatto…
discutiamo al massimo sul perche’ questa contestazione e’ stata fatta solo ora…
io l’avrei fatta gia’ qualche mese fa.

Solo chi non segue da vicino il Toro può pensare che questa contestazione non fosse dovuta e necessaria; Cairo è un venditore di fumo di prima categoria che per troppo tempo ha marciato sull’entusiasmo da lui stesso pompato, ma il cui bluff – pochi investimenti, zero competenza, tagli su qualsiasi spesa strategica (tra cui squadre giovanili e impiantistica), incapacità di delegare a uno staff stabile e credibile – è ormai stato svelato.

E’ evidente che la squadra di quest’anno ha un potenziale molto superiore a quello espresso, e che è proprio la situazione ambientale a creare problemi; ma determinante è l’ambiente in società e nello spogliatoio, molto prima che quello sulle tribune, che alla fin fine è poco rilevante. Alla favoletta del calciatore che, poverino, sbaglia la pallonata perché non si sente amato dalla curva non crede più nessuno; se mai, bisogna parlare di ragazzotti miliardari di provincia lasciati allo sbando sul proprio posto di lavoro fino a maturare la linea del “ma chi se ne frega, lo stipendio me lo pagano lo stesso, l’importante è andare in discoteca a trombare”; un classico caso di cattiva gestione del personale.

Questo è dunque il momento di usare la testa. Da Cairo non si pretendono miracoli, ma serietà; che la smetta di millantare progetti e investimenti che non ci sono, di ingigantire ogni stupidaggine fatta per il Toro, di minimizzare le difficoltà e le critiche. Che si dedichi invece a ricostruire lo spirito del Toro, che faccia saltar fuori quei soldi per rifare il Filadelfia e con esso l’anima della società (son poi lo stipendio annuo di quattro o cinque giocatori) e che davvero dimostri di capire e di amare ciò che il Toro dovrebbe essere. Nemmeno la serie C sarebbe un’onta, ma lo è vedere il Toro trasformato in una brutta corporation di terza categoria, di quelle che ti vendono un servizio fallato e poi, quando presenti un reclamo, ti lasciano per ore al telefono in attesa di un call center che ti fornirà ogni volta una spiegazione diversa e sempre meno credibile, senza mai nemmeno provare a risolvere il problema.

Questa è la vera colpa di Cairo: usi la testa e lo capisca, e i tifosi useranno la testa per lasciarsi alle spalle questo brutto momento.

[tags]toro, calcio, serie b, contestazione, cairo, ultras[/tags]

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