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Archivio per il mese di Gennaio 2010


martedì 5 Gennaio 2010, 23:52

L’incredibile ondata

Questa sera ero già a letto, eppure non riuscivo a prendere sonno. Dev’essere che oggi ho passato tutta la giornata a fare dentro e fuori, dal caldo al freddo, prima in montagna, poi in viaggio, poi allo stadio. Dev’essere che mi è venuta la tosse e che verso metà del secondo tempo avevo i piedi congelati (senza nemmeno contare che mi erano cascate le palle). Dev’essere che il mio server da stasera non è raggiungibile e per l’ennesima volta dovrò aspettare il primo giorno lavorativo disponibile per riottenerlo. Oppure dev’essere che stasera hanno postato delle vecchie foto di dieci anni fa e che Facebook, implacabile, le ha già sparse per mezzo mondo.

Ad essere sinceri, ormai lo dovrei sapere: la vita va e viene in ondate, è come una sequenza di stanze mal chiuse in ognuna delle quali si deve aspettare un po’, mai troppo poco e mai troppo a lungo, riguardando ogni tanto dalla porta un pezzo delle stanze precedenti e sbirciando ogni tanto, ma solo da una fessura, cosa ci aspetta nella prossima. E’ con questa sensazione di svolta imminente (dunque già avvenuta: il resto è soltanto il ritardo del prendere coscienza) che convivo stasera, senza un motivo particolare. Chissà che cosa è già cambiato, quale porta si è chiusa e quale altra si è aperta, e se i mobili di questa stanza, che sembrano così simili a quelli della precedente, in realtà si riveleranno mancare di qualche abitudine consolidata e in cambio offrire qualche nuova esperienza.

Ricordo distintamente che a diciott’anni ero dispiaciuto per avere smesso di giocare a pallone seriamente a sei, così come ora mi dispiace di aver smesso di suonare in un gruppo a ventidue. Non fa niente; certe cose saranno per la prossima vita. Certo che per mutare pelle ci vuole un po’ di tempo, specialmente se la pelle stava stretta come una muta. Di stanza in stanza mi sento più spoglio, ed è un buon segno: viaggio verso l’essenziale. Quando finalmente sarò riuscito a rimuovere tutto ciò che sono stato, forse potrò riuscire a scoprire ciò che sono.

[tags]vita & universo[/tags]

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domenica 3 Gennaio 2010, 15:01

La vera orgia natalizia

Come avrete notato, io sono un antifestivo; nel periodo natalizio-capodannesco, non mi dedico particolarmente a scambiare auguri o regali. Faccio volentieri un augurio collettivo tramite blog o Facebook, ma non riceverete da me SMS precotti, mail animate o applicazioni festive da social network; questo non perché non ci tenga, ma perché l’affetto per le persone si dimostra nella sostanza e tutto l’anno, non nella forma con una serie di click.

Lo dico perché, come immagino tanti di voi, ho passato i primi giorni dell’anno a mettere a posto; oltre alla tradizionale orgia contabile di fine anno, in cui si classifica e si archivia la corrispondenza in attesa da mesi, c’è da risistemare i più recenti residui delle feste. E, anche avendo limitato al minimo la materialità del festeggiamento, sono rimasto colpito da quanti rifiuti mi si sono palesati in casa.

Sacchi, sacchetti, sacconi, pacchetti, carta colorata di ogni genere, fiocchetti, scatoloni, vassoi di cartone usa e getta, con la loro brava imbottitura di carta, di plastica, di polistirolo; bottiglie di vino in regalo, impacchettate in un cartone che dentro ha un altro cartone sagomato e ritagliato per tenerle ferme; scatole di panettone con dentro il sacchetto del panettone e la base del panettone; sacchetti di cioccolatini che contengono delle piccole confezioni di plastica le quali dentro hanno una seconda confezione d’alluminio che contiene il cioccolato; e in generale tutte le confezioni dei cibi, anche qui carta, plastica, alluminio, vetro. Un’orgia di rifiuti che è almeno il doppio più voluminosa dei regali (talvolta anch’essi inutili e destinati alla discarica) che ha contenuto; per giungere spesso all’assurdità della carta da regalo o della confezione utilizzata per un tempo netto di mezz’ora – si incarta, si consegna, si scarta e si butta via.

Naturalmente tutto ciò mi è stato dato con la massima buona volontà, anzi l’attenzione nell’estetica del pacco è segno di attenzione per il destinatario del regalo. Ma sarebbe davvero il caso di pensare che il vero regalo può anche non essere impacchettato, infiocchettato, insacchettato, inscatolato, imbellettato, o se lo deve essere lo può essere con parsimonia e con attenzione ad evitare lo spreco e l’inutile. Un regalo così, oltre che fare del bene al destinatario, fa del bene anche al mondo che ci sta attorno. Di questi tempi, mi sembra proprio un bel regalo.

[tags]regali, rifiuti, imballaggi, natale, feste, riciclo[/tags]

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sabato 2 Gennaio 2010, 15:13

Marmaglia Carey

Già Mariah Carey di suo faceva venire il latte alle ginocchia, ma reinterpretata da Noemi Letizia assume tutto un altro spessore:

L’inglese gliel’ha insegnato Berlusconi (la lezione numero uno, come diceva Spinoza, è “the penis on the table”).

[tags]mariah carey, noemi letizia, berlusconi, inglese, incapacità, cazzoni natalizie[/tags]

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venerdì 1 Gennaio 2010, 20:06

Il giorno della liberazione

Oggi è il primo dell’anno e cambiano tante cose: i calendari, le tariffe delle autostrade… C’è però anche un cambiamento positivo: una miriade di opere d’arte e dell’ingegno umano, essendo trascorsi settant’anni dalla morte del loro autore, entrano nel pubblico dominio.

Per festeggiare, Communia ha promosso l’idea di un Public Domain Day, il primo gennaio di ogni anno, in occasione dei nuovi arrivi appena liberati dal copyright. E vale la pena di unirsi.

P.S. Per chi invece sta cercando un calendario, come non segnalare quello dell’associazione Verde Binario di Cosenza, dedicato ai computer di una volta?

[tags]communia, pubblico dominio, diritto d’autore, proprietà intellettuale, retrocomputing, calendario[/tags]

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