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lunedì 11 Settembre 2006, 22:51

Ancora sui supermercati

Stasera, tornando a casa dopo un panino in birreria, mi è venuta improvvisa voglia di gelato. Sono passato dalla solita gelateria di via Monginevro, ma era chiusa; e così, tornando a casa, ho pensato che era ancora aperto il Carrefour di corso Montecucco.

Si tratta del primo, storico ipermercato che aprì all’interno dell’abitato di Torino nel 1989; prima, c’erano soltanto (pochi) ipermercati in prima cintura, come le Città Mercato di Venaria e Rivoli, tutti rigorosamente della Fiat. Allora si chiamava Continente e quando, una decina di anni dopo, cambiò di botto nome in Carrefour i suoi clienti abituali, tra cui me e .mau., ne restarono sconvolti; ricordo anzi che a questo argomento dedicammo ampio spazio a margine di una riunione romana della Naming Authority.

E’ stato comunque il primo ipermercato dove io abbia fatto la spesa, per le feste con gli amici quando ancora andavo al liceo; insomma, nonostante le varie trasmutazioni, e nonostante abbia smesso da un pezzo di farci la spesa (vennero poi le Gru, e quindi il Lidl), ci resto affezionato.

Sono andato quindi a farci un giro, con lo scopo di comprare una vaschetta di gelato e venir via, dopo anni che non ci entravo. E sono rimasto sconvolto.

Intanto, dentro tutto è vecchio, sciatto, sporco, o almeno così mi sembra adesso (forse siamo solo abituati a ipermercati sempre più grossi e luccicanti). Poi, ho fatto un giro e ho visto (oltre a scaffali mezzi vuoti con le cose buttate un po’ lì) che i prezzi sono comunque alti: lo stesso pacco di biscotti al cioccolato che al Lidl costa 1,69 euro, qui ne costa 1,95. E poi, per uscire ho fatto venti minuti di coda abbondanti: c’erano pochissime casse aperte, e quella “veloce” aveva ben ventisei persone davanti a me. C’era un po’ meno coda solo nelle casse riservate ai possessori di tessera fedeltà, di due tipi diversi. Insomma, anche al Lidl c’è spesso coda, ma mai più di sei-sette persone…

E quindi, ho concluso che non cambierò abitudini d’acquisto; però ho notato come anche un ipermercato come quello sia costretto dall’impoverimento generale a fare concorrenza al ribasso per inseguire i discount, senza peraltro riuscirci. Certo non è un discount e ha l’assortimento e i prodotti di marca, così come ha le tessere fedeltà e i premi, che i discount non hanno. Ma ho avuto l’impressione che questa formula non abbia più il successo che aveva anche solo cinque anni fa.

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7 commenti a “Ancora sui supermercati”

  1. BlindWolf:

    Quel supermercato ha SEMPRE una coda allucinante :-P
    A volte, appene uscito dal lavoro, ci passo per comodità ma le code sono bibliche.

  2. Thomas Jefferson:

    A che ora chiude normalmente?

  3. .mau.:

    per la precisione, il primo ipermercato nella città di Torino è stato il Mega in corso Grosseto (quasi all’angolo con via Sansovino, ma all’interno della circonvallazione).
    E ai Lidl di milano ti assicuro che la coda è di ben più che sei-sette persone :-)

  4. Andrew:

    I supermercati invecchiano presto. Non possono essere rinnovati, perché significa chiudere, cioè perdere clientela.
    Spesso poi non conviene neanche rinnovare, lucidare, pulire, mettere in ordine: la clientela abituale non se ne accorge se le cose cadono a pezzi. Nel supermercato sotto casa mia i frigoriferi allagano il pavimento da anni, ma nessuno ci fa più caso. Ogni tanto arriva un operatore con degli stracci ed un secchio, tampona e se ne va.
    Se poi i prezzi sono alti, significa:
    – molti clienti abituali (cassa veloce), che acquistano poche cose indispensabili (es. pane, latte) e per le altre cose al sabato “migrano” in punti più economici in periferia.
    – pochi clienti occasionali, che devono acquistare qualcosa per necessità, poi visti i prezzi se la danno a gambe levate.
    Come in una reazione chimica, per mantenere un fatturato costante, hanno raggiunto l’equilibrio, e non possono alterare la “reazione” se non chiudendo bottega e riaprendo con un altro nome.

  5. vb:

    Di norma chiude alle 21:30.

  6. Bruno:

    A Torino c’è Porta Palazzo. Perché andare in un ipermercato? Quest’estate, in vacanza, ho conosciuto una coppia di Roma: non erano mai saliti sulla Mole, ma si ricordavano, eccome, di Porta Pila.

  7. vb:

    A Porta Pila alle 21:30 ci sono solo rifiuti e africani ubriachi…

 
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